04.07.2023Trentino

Marmolada, il giorno del ricordo a un anno dal crollo

A Passo Fedaia familiari, sopravvissuti, soccorritori e autorità. Il presidente Fugatti: “Vivere la montagna è un atto di libertà e di responsabilità”

Alle commemorazioni presente anche Reinhold Messner

“La montagna è là e ci offre la possibilità di emozionarci. Contiene però per sua natura dei pericoli: si tratta di ambienti che non possono essere esenti da rischi. E allora noi non possiamo che accettarlo, ma per questo siamo chiamati a frequentare le vette con questa consapevolezza e usando la massima prudenza”. Così Reinhold Messner, l’alpinista re degli ottomila intervenuto a Canazei nell’ambito della serata “Marmolada, il futuro della montagna al tempo del cambiamento climatico”, che ha aperto la tre giorni di iniziative a ricordo della tragedia di anno fa, quando il crollo di 63.300 metri cubi di ghiaccio travolse diverse cordate di alpinisti ad una velocità di 50-80 metri al secondo strappando la vita ad 11 persone.

Precauzioni, ma no alle chiusure totali

“Il ricordo è un dovere nei confronti di una comunità che è stata colpita al cuore” ha osservato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti che nel corso del suo intervento ha ricordato il grande lavoro compiuto dal sistema della Protezione civile del Trentino con il supporto delle realtà altoatesine e venete per mettere in salvo i feriti e recuperare chi ha perso la vita: “Si tratta di 127 operatori che intervennero sul ghiacciaio nel giorno dell’evento, con il supporto di altre 96 unità di supporto. Mette i brividi pensare che queste persone hanno rischiato la vita, mettendo al primo posto chi era stato coinvolto nell’emergenza. Oggi la Provincia è impegnata nei monitoraggi con sistemi avanzati per indagare la presenza di acqua liquida nel ghiacciaio, ma la montagna deve continuare ad essere vissuta. Le precauzioni sono necessarie, ma diciamo no alle ideologie: le montagne non possono essere chiuse”.

Dopo l’istituzione della zona rossa all’indomani del terribile evento, dettata da motivi di sicurezza, durante la stagione invernale la montagna è stata totalmente accessibile. Attraverso rilevi con strumentazione ad hoc, la Protezione civile sta monitorando la Marmolada anche per verificare se ci siano le condizioni per prevenire, pur sapendo che non è possibile mettere in sicurezza l’intera montagna.
Gli appuntamenti di commemorazione sono proseguiti nella chiesa di Sant'Antonio Abate di Alba di Canazei con alcuni canti di montagna, mentre il 3 luglio, giorno dell’anniversario, a monte di Passo Fedaia è stata celebrata la messa in suffragio delle vittime a cui è seguita la benedizione di uno spazio nella natura dedicato alla meditazione e alla preghiera.

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