06.05.2021Baviera

Un re dei cieli ritorna in Baviera: la Ministra Kaniber autorizza la reintroduzione del gipeto

Monaco di Baviera – un re dei cieli quasi dimenticato, l‘avvoltoio barbuto (gipeto), tra poco ritornerà nelle Alpi bavaresi.

La Ministra per la silvicoltura, Michaela Kaniber, oggi ha fatto pervenire al Presidente dell’associazione regionale per la tutela dell’avifauna, Dr. Norbert Schäffer, la necessaria autorizzazione per la reintroduzione di questo rapace. Adesso niente più impedisce di cominciare a portare i primi animali in quello che sarà il loro futuro habitat. “Per più di un secolo l‘avvoltoio barbuto in Baviera sembrava essersi estinto. Per questo sono particolarmente contenta di vedere che questo volatile così maestoso adesso può tornare nel suo vecchio habitat naturale”, ha affermato la ministra. Dopo avere ottenuto anche la necessaria autorizzazione da parte dell‘ente preposto alla salvaguardia della natura, ora si può procedere con la reintroduzione.

Già all‘inizio di giugno i primi due giovani rapaci provenienti dall‘Andalusia saranno liberati nel Parco nazionale di Berchtesgaden. Questi esemplari provengono da uno speciale programma di allevamento di cui fanno parte numerosi zoo e stazioni di allevamento. Gli animali, che hanno raggiunto un’età di 100 giorni, si abituano gradualmente al loro nuovo habitat in una speciale area per la reintroduzione. Dopo 20 giorni i volatili fanno i primi tentativi di volo. Fino al 2030 si vuole procedere così, reintroducendo 2-3 giovani avvoltoi ogni anno. Nonostante l’impressionante apertura alare dell‘avvoltoio barbuto, che può arrivare fino a 3 metri, la fauna domestica, da reddito e selvatica non corre alcun pericolo. L’avvoltoio barbuto non fa parte dei carnivori attivi, il suo menù prevede soltanto carogne. Anche nel territorio alpino adiacente sono in corso progetti di reintroduzione. Così l’avvoltoio riconquisterà, gradatamente ma costantemente, l’arco alpino. Per avere dei piccoli in Baviera bisognerà tuttavia attendere: l‘avvoltoio barbuto infatti non soltanto è una specie che con più di trent‘anni raggiunge un’età avanzata, ma che nella maggior parte dei casi non si riproduce dei 7-8 anni. “Le Alpi bavaresi riavranno la loro attrazione. La fauna locale si arricchisce di una specie. Sono curiosa di vedere quando avremo le prime foto disponibili di questi due giovani rapaci in un nuovo ambiente”, ha detto la ministra.

Media

Ulteriori contributi