26.07.2022Salisburgo

Inaugurato il Festival di Salisburgo 2022

Discorso di Ilija Trojanow al festival: "Arte e guerra sono agli antipodi".

(LK) "Il suono della guerra, le tonalità della pace". Questo è il titolo del discorso dell'autore Ilija Trojanow all'apertura del Festival di Salisburgo. Dopo i saluti del Governatore Wilfried Haslauer, della Direttrice del Festival Kristina Hammer e del Sottosegretario Andrea Mayer, il Presidente federale Alexander Van der Bellen ha inaugurato il Festival di Salisburgo 2022.

Alla cerimonia nella Felsenreitschule il governo federale era rappresentato dal Vicecancelliere Werner Kogler e dai Ministri Alexander Schallenberg, Karoline Edtstadler, Martin Kocher e Susanne Raab. Anche il Presidente emerito della Commissione Europea, José Manuel Barroso, era tra gli ospiti, così come i rappresentanti della Chiesa e della politica federale, regionale e locale. L'orchestra del Mozarteum e il coro Bach diretto da Duncan Ward hanno eseguito la cantata corale "Verleih uns Frieden gnädiglich" di Felix Mendelssohn Bartholdy, il terzo movimento da Konx-om-pax di Giacinto Scelsi e la Stille Musik per orchestra d'archi di Valentin Silvestrov.

Hammer: "L'arte ci dà speranza".

Per la prima volta nella sua funzione di Direttrice del Festival di Salisburgo, Kristina Hammer ha accolto calorosamente gli ospiti per 45 giorni con 228 eventi in 17 sedi e ha affermato: "Non solo dobbiamo continuare a dare all'arte il suo posto, ma dovremmo e dobbiamo darle molto spazio per svilupparsi proprio in ragione dell’attuale situazione mondiale". Perché, continua Hammer, "l'arte è la ragione per cui possiamo sperare che tutte le distorsioni di questi giorni alla fine rimangano solo un altro, inglorioso capitolo della nostra civiltà".

Haslauer: "Non c'è posto per gli artisti che giustificano la guerra".

Il Governatore Wilfried Haslauer ha sottolineato "in modo chiaro e inequivocabile: per gli artisti che promuovono o giustificano questa guerra non c’è spazio all’interno del Festival di Salisburgo con sul messaggio di pace e la sua missione umanistica. Ma se, oltre a questo, l'arte nella sua interezza diventa un campo di battaglia in cui le sue opere e anche gli artisti vengono stigmatizzati, persino censurati, solo perché provengono da un determinato paese, da una determinata sfera culturale, allora ciò significherebbe privarci della nostra identità culturale europea. Non dobbiamo accettarlo", ha affermato il Governatore Haslauer.

Mayer: "La cultura come modello opposto alla barbarie".

Il Sottosegretario alla Cultura Andrea Mayer ha posto la domanda "se è opportuno in questo momento celebrare un festival dell'arte, pronunciare la parola 'commedia', godere del bello. La risposta può essere solo che deve esserci spazio per la gioia di vivere". Ma non si tratta di esuberanza fuori luogo, bensì di riflessione. "Si tratta di cultura come modello opposto alla barbarie". Secondo Mayer, l'arte può essere un esempio per noi in questi tempi difficili: "L’arte sottolinea ciò che abbiamo in comune. Denuncia le disfunzioni. Ed è assolutamente solidale".

Ilija Trojanow: "L'estetica è vittima di un'intolleranza assassina".

Lo scrittore, traduttore e pubblicista Ilija Trojanow ha affrontato il tema della guerra di aggressione russa contro l'Ucraina nel suo discorso al Festival: "Ciò che ci sconvolge della guerra non è solo la morte, ma la vanificazione della vita nella sua straripante bellezza. È la sua violenza, anche nel linguaggio. Ciò che in tempi più pacifici è balbettio e farfugliamento, nel bel mezzo di un bombardamento si trasforma in un'ineluttabile compulsività, di fronte alla quale tutto il resto deve tacere. Tutte le ambivalenze, tutte le tonalità, tutte le sfumature. I consigli diventano colpi bruti e i buoni consigli diventano tradimenti a passo di marcia. Non si semina e non si raccoglie ma si saccheggia, non si balla, si fanno esercitazioni". E ancora: "Il rapporto tra arte e potere è molto complesso. La verità del giorno non è la verità della notte, ed è per questo che l'arte non è quasi mai ispirata dalla guerra, ma strappata alla guerra con grande fatica. L'estetica è vittima di un'intolleranza assassina. Arte e guerra sono agli antipodi".

Van der Bellen: "Solidarietà, unità e determinazione".

Il Presidente federale Alexander Van der Bellen, che ha aperto ufficialmente il Festival di Salisburgo, ha sottolineato. "Ci troviamo in questa situazione perché un dittatore non può sopportare che le persone vogliano vivere in libertà come individui. Ciò che serve ora sono solidarietà, unità e determinazione, a livello nazionale ed europeo, per ricordarci dei punti di forza europei. Non lasciamo sminuire l'Europa e l'UE, sviluppiamo una consapevolezza europea più forte e crediamo nel nostro modo di vivere. L'Europa del futuro sarà diversa. Non si può tornare ai bei tempi andati. Per superare questa crisi è necessario un cambiamento di mentalità. Si tratta ora di arrivare all’indipendenza energetica e di non permettere il declino del nostro potere economico, ma neanche che le persone in Europa abbiamo freddo in inverno".

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